Come funziona la numerazione delle targhe
Come funziona la numerazione delle targhe è una curiosità che prima o poi tutti ci chiediamo: cosa significano quei numeri?
Le credenze popolari dicono che i numeri doppi delle targhe portano fortuna, sarà così anche per le ore doppie? Chi è affasciato dai numeri nota anche il numero delle targhe delle auto per trovarci significati nascosti, o parole divertenti, da un banale 007 ad un più sofisticato ALF F4 che nei computer è una combinazione di tasti che chiude le applicazioni aperte.
Ma come funziona la numerazione delle targhe delle autovetture?
Sono passati tanti anni da quando è uscita la targa AA 000 AA, ma da lì è iniziata la progressione dei numeri delle targhe. Quindi le targhe successive sono state AA 001 AA, AA 002 AA e così via.
Questo è il criterio che è stato adottato in Italia, e può essere diverso da quello degli altri Paesi.
Ma ci sono anche tante curiosità che riguarda le targhe delle macchine. Vediamo di cosa si tratta.
La numerazione delle targhe
La targa consta diversi numeri e delle lettere. Come abbiamo visto, il primo criterio per la numerazione delle auto è la progressione dei numeri centrali, ma cosa succede una volta arrivati alla targa AA 999 AA?
In tal caso si passa alla progressione delle lettere, partendo da destra verso sinistra. Quindi la targa successiva sarà AA 000 AB.
Una curiosità sta nel fatto che il criterio di numerazione delle targhe auto italiane in vigore prevede inoltre che le lettere “I” e “O” non siano utilizzate per evitare confusione con i numeri “1” e “0”.
Inoltre, altre lettere non ammesse sono EE in combinazione. Questo perché con la combinazione di lettere “EE” avrebbe potuto creare confusione con le targhe dedicate agli “escursionisti esteri”.
Dal 13 gennaio 1999 sono state introdotte delle novità sulle targhe. Ai lati della targa sono state introdotte due bande blu: in quella di sinistra sono presenti in colore giallo le 12 stelle degli stati fondatori dell’Unione Europea e in colore bianco la lettera “I” che contraddistingue le targhe italiane. Invece, nella banda blu di destra viene indicato l’anno della prima immatricolazione e la sigla della provincia. Tuttavia, l’inserimento della provincia è a discrezione, quindi non obbligatoria.
Questo criterio di numerazione assicura quindi ben 450 milioni di combinazioni, un numero molto elevato.
Ma da dove nasce l’idea della targa? L’introduzione delle prime targhe sulle auto risale al 1897, nell’ambito di attuazione del Regio Decreto 16 dicembre 1897 n°540 che obbligava tutti i velocipedi a circolare con una targa comunale.
Successivamente, il Comune di Milano, nel 1989, emanò il “Regolamento per la circolazione delle vetture automobili” che imponeva di apporre sulla fiancata sinistra di tutte le auto, una targa riportante il nome del proprietario e il numero di licenza comunale.
Curiosità sulle targhe
Per l’esattezza, il numero di targhe che possono essere immatricolate con il criterio progressivo che abbiamo appena visto è di 134.256.000 automobili. Questo numero dovrebbe essere sufficiente per le auto immatricolate in oltre 80-90 anni.
C’è, inoltre, chi è in grado di capire quale sia l’anno di immatricolazione semplicemente guardando la targa. Si tratta di persone appassionate sia di numeri che di auto. Tuttavia, per stabilire l’anno esatto si devono utilizzare servizi specifici.
Le prime targhe sono state quelle che iniziavano con AA, e ad oggi sono davvero difficili da trovare. Ma oggi a quale lettera siamo arrivati in Italia? La lettera delle attuali auto immatricolate è la G.
In altri Paesi i criteri sono diversi, e possono nascere interessanti combinazioni di numeri e lettere, come una BMW che è stata fotografata perché riportava la targa G 00 GLE. Altre combinazioni divertenti sono, però altrettanto volgari, ma di certo strappano un sorriso ai guidatori che se le ritrovano davanti magari mentre sono imbottigliati nel traffico.